Dell’infilatio e del verbo.

Le parole sono importanti.

Detto questo, se Madre Natura non vi ha dotato di un attrezzo considerevole, ma di un prototipo, un mockuppino, diciamo, di quelli che poi andrebbero sviluppati in forma e dimensioni, attenti a quello che dite nell’enfasi amorosa.Perché se già la vostra prestazione è lacunosa e noi siamo lì a convincerci che le dimensioni non contano ripetendoci come un mantra che presto vi accorgerete di tutte le cose che potete fare al di là dell’infilatio uccellum (e che non avete ancora fatto), non dite cose tipo “prendilo tutto” oppure “è tutto per te” o “fanne ciò che vuoi”.

Dai.

Dateci altri spunti, distraeteci, parlateci del tempo piuttosto. Di calcio. Del rombo della vostra dueruote. Di Schopenhauer.

Perché poi finiamo a pensare davvero a cosa potremmo farne. Un master per gli involtini di pasta fillo. Un puntaspilli. Rivestirlo di vellutino per farne un cosetto per pulire lo schermo del pc.

Sappiamo che vi piace la donna che a letto si spoglia di abiti e inibizioni e scatena la sua creatività. Piace anche a noi scatenare la creatività. Magari non quella del faidate.

 

4 pensieri su “Dell’infilatio e del verbo.

  1. Capisco l’alata testa d’angelo. Pure, capisco la meraviglia della propria esistenza.
    Ma quando penso al movimento dei corpi, e il tanto amato Schopenhauer che guarda quell’uomo ingegnarsi per amplificare concettualmente i volumi di un pene non egregio, allora sorrido.
    No, dai.
    Schopenhauer in movimento, no!
    Oltre al danno, la beffa.
    Ho letto con vivo piacere.

    DJ SGZ Starring Nina Provencal – Trouble (Soulbridge Classic Mix)

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